Architetture ICT

 Fig architetture ICT

 

Le architetture ICT, chiamate anche ICT Enterprise Architecture ed indicate con l'acronimo ICT EA nel seguito all'interno del sito web e in molti degli articoli referenziati, costituiscono il quadro di riferimento ed il "piano regolatore" tecnico per l'evoluzione del Sistema Informatico di una determinata Azienda/Ente di qualsiasi dimensione, in linea con il suo piano strategico di business.

L'attuale disponibilità e diffusione dei sistemi "mobile", di soluzioni cloud, delle nuove tecniche di virtualizzazione, della possibilità di terziarizzare e dell'Internet delle Cose (IoT, Internet of Things) rende ancor più importante l'attuazione di una ICT EA per poter sfruttuare, da un lato, le opportunità tecnologiche e di mercato, dall'altro gli investimenti/spese in ICT già fatti, garantendo alle varie linee di bsuiness un insieme di servizi ICT agili e moderni, che soddisfino le loro esigenze "time to market", economici, flessibili, sicuri, misurabili e governabili.

Quando e come è opportuno passare a soluzioni in cloud o più generalmente a terziarizzazioni? Di quali parti del proprio sistema informatico? E con quali livelli effettivi di sicurezza digitale? Quali delle moderne tecniche di virtualizzazione usare e/o richiedere? La prima risposta a questo tipo di domande deve avvenire a livello architetturale, ben fotografando la situazione attuale (as is) e progettando la sua evoluzione nel prossimo futuro (to be).

Per le architetture ICT, il quadro di riferimento "standard" - ben consolidato ed universalmente accettato - è oggi costituito da Togaf, dalla SOA, Service Oriented Architecture.e dal "vecchio" seppur concettualmente sempre valido modello OSI, OpenSystem Interconnection, dell'ISO, che costituisce la base concettuale della struttura gerarchica a livelli di ogni architettura, in primis qulla TCP/IP di Internet.
Altri termini per le moderne architetture ICT includono EDA, Event Driven Architecture, MDA, Model Driven Architecture, Microservices, etc.

Per taluni gruppi/settori funzionali, ed in particolare per il mondo open source, sono state introdotte specifiche architetture "settoriali", chiamate stack, che raggruppano gruppi di soluzioni. Tra i più noti e diffusi stack il LAMP (Linux, Apache, MySQL, PHP/Perl/Python) che costituisce un archetipo di ambiente web, gli stack per la sicurezza digitale Onion, e così via. Con la crescita del cloud stanno significativamente evolvendo le tecniche di virtualizzazione: dai cluster ai docker e ai kubernetes. Tali evoluzioni saranno alla base delle prossime infrastrutture ICT, soprattutto in ambiti cloud: sul mercato si trovano soluzioni legate ai tipi di sistemi operativi hypervisor ed indipendenti, proprietarie e opens source. E' un trend importante anche se tecnico e complesso: occorre considerarlo con attenzione per pianificare l'evoluzione della propria architettura ICT.

Ogni grande Fornitore ICT ha realizzato una propria specifica architettura proprietaria, almeno per la tipologia di prodotti/soluzioni/servizi che offre sul mercato, che guida e talvolta vincola nell'interazione con soluzioni di altri fornitori. Questo è un altro determinante elemento della necessità di una ICT EA per la proprio organizzazione, per poter scegliere nuovi prodotti/soluzioni/servizi che siano realmente compatibili e che possano efficacemente interoperare con quelli già in uso in produzione.

 

L'ermerge delle nuove architetture ICT integrate con la sicurezza digitale

L'evoluzione tecnologica da un lato ed il crescente uso di soluzioni terziarizzate e in cloud ha portato a nuove tecniche di virtualizzazione e a nuove logiche architetturali, che tendono ad integrasi con le specifiche architetturali ed i framework di sicurezza digitale, dagli standard ISO a quelli NIST.

Per la virtualizzazione si sono introdotte le logiche di cluster, di docker, di kubernetes.

Nuove architetture ICT e realtive logiche includono:

 

In questa continua e sempre più sofisticata e complesso evoluzione, con nuovi prodotti e soluzioni, anche costose, sul mercato, non è semplice orientarsi e comprendere cioò che realmente può servire per il miglioramento del proprio sistema informatico e della sua sicurezza digitale.

lAnche grazie al proprio Labratorio ICT, Malabo può aiutare l'Azienda/Ente ad effettuare le scelte più idonee alla sua realtà ed esigenze, in maniera totalmente indipendente da fornitori e dai loro prodotti: Malabo non è riveditore di alcuno.

 

L'esperienza di Malabo

Malabo, ed in particolare Marco R. A. Bozzetti fin dagli inizi della sua carriera presso il CREI-Politecnico di Milano e in Olivetti e Italtel, hanno operato sia presso Clienti sia in varie iniziative e convegni: presso i Clienti per aiutarli nella definizone della loro architettura ICT interna, quale mappa di riferimento e guida per l'evoluzione del Sistema Informatico in linea con l'evoluzione delle esigenze del business e per non dover dipendere da un unico Provider, Nelle varie iniziative "pubbliche", in collaborazione con associazioni quali Aica, Assolombarda, ClubTI, Aipsi, e in vari convegni, Bozzetti e Malabo hanno portato le loro esperienze e casi d'uso reali e concreti per promuovere l'approccio architetturale ed il rferimento ai vari standard de-facto e de jure.

Il grafico temporale seguente mostra i principali progetti di architetture ICT realizzati ed implementati da Marco R. A. Bozzetti. In ascissa il tempo, in ordinata  gli elementi determinanti che caratterizzano l'architettura ICT.

Grafico evol ICT EA di M Bozzetti

Legenda delle architetture progettato e per le quali è stta curata l'implementazione e messa in esercizio:

Per qualsiasi intervento di ICT advisoring, soprattutto in medie e grandi strutture (pubbliche o private), Malabo inizia ad inquadrare la situazione ICT "as is" e quella "to be" verificando se e in quale modo è stata definita e seguita una  ICT EA.

 M. Bozzetti, insieme al suo Team di Malabo, ha dato vita negli scorsi anni ad alcune iniziative inerenti le ICT Enterprise Architecture, nel seguto elencate.

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